Print Icon
 
https://campaign-image.eu/zohocampaigns/28716000159099004_zc_v13_header_factchecking_migrazioni.jpg
   

SONDAGGIO ISPI 2021

GLI ITALIANI E LA POLITICA INTERNAZIONALE

https://campaign-image.eu/zohocampaigns/28716000159099004_zc_v87_1625223308503_ethiopians_flee_to_sudan.jpg

Nel 2021 il mondo è rimasto con il fiato sospeso. Mentre le campagne vaccinali alimentavano speranze, l’emergere di nuove e insidiose varianti si è sommato alla crisi delle catene di distribuzione globali e all’inizio di un periodo di alta inflazione. Nel frattempo, l’arrivo di Biden alla Casa Bianca è stato contrassegnato da luci e ombre: cambiamenti, certo, ma con molti distinguo e non sempre nella direzione sperata dalle opinioni pubbliche europee. 

Giunto ormai al suo ottavo anno, il sondaggio ISPI realizzato da IPSOS rivolge agli italiani alcune domande chiave sulla politica internazionale degli ultimi dodici mesi. Cosa pensano gli italiani degli eventi cruciali del 2021 e dei trend di fondo della politica internazionale? Quali sono le principali minacce, per l’Italia e per il mondo? Come valutare il primo anno di Biden? E come giudicano gli italiani i rapporti con i principali partner europei e internazionali?

     

IL MONDO

1. Minacce globali: dominano pandemia e clima

Il mondo con il fiato sospeso. È una descrizione accurata delle percezioni degli italiani sulle minacce globali del 2021, che restano simili a quelle del 2020, come se la pandemia avesse messo il mondo “in pausa”.

Un trend, in realtà, c’è: rispetto alle prime cinque edizioni del sondaggio, in cui a dominare erano stati prima il terrorismo (indicato dal 38% degli italiani nel 2015) e poi il cambiamento climatico (28% nel 2018 e 2019), quest'anno le crisi che spiccano sono addirittura tre: la crisi sanitaria (24%), la crisi climatica (24%) e la crisi economica (19%).

     

2. La Cina fa più paura 

In soli quattro anni, lo scenario dei paesi che gli italiani considerano una “minaccia per il mondo” è stato completamente rivoluzionato. Mentre nel 2018 a svettare era la Corea del Nord (scelta dal 25% degli italiani), oggi oltre un terzo (34%) degli italiani ritiene che la minaccia maggiore sia rappresentata dalla Cina, quota più che quintuplicata rispetto al 6% di quattro anni fa. Raddoppia anche l’Iran, probabilmente anche a causa delle difficili trattative sul nucleare.

     

3. Speranze globali: un vaccino per il mondo 

Come l’anno scorso, anche nel 2021 a primeggiare tra le notizie o avvenimenti che hanno dato più speranza si trovano notizie sulla crisi sanitaria, e in particolare l’andamento delle campagne vaccinali nel mondo (41%). Nel 2020 a piazzarsi al primo posto era stato l’annuncio dell’efficacia dei vaccini anti-Covid (55%).

Seguono, ma a distanza considerevole, speranze sulle altre due “crisi”: quella economica (l’avvio dei “Recovery Fund” in Europa, 14%; e la ripresa economica mondiale, 12%) e quella climatica (gli impegni presi a COP26, 12%).

     

L’AMERICA DI BIDEN

4. Biden: bene su alleati e clima, male sul Medio Oriente

L’arrivo di Biden alla Casa Bianca ha cambiato molte cose. In particolare, il 40% degli italiani pensa che l’elezione di Biden abbia migliorato le relazioni tra gli Stati Uniti e l’Unione europea, e il 37% pensa che il presidente americano abbia fatto lo stesso con la lotta al cambiamento climatico.

Una maggioranza relativa di italiani pensa invece che Biden abbia peggiorato le relazioni tra Washington, da un lato, e Pechino e Mosca dall’altro, e un divario ancora più netto si registra in merito alle prospettive di pace in Medio Oriente.

Da ricordare tuttavia che nel 2020 il giudizio degli italiani su Trump era stato molto più severo, con una presenza di “peggioramenti” lungo tutta la linea e, in ogni caso, comunque sù marcati rispetto ai peggioramenti percepiti nel corso del primo anno di presidenza Biden.

     

5. Influenza USA nel mondo: is America really back?

In un discorso al Dipartimento di Stato poco dopo l’insediamento, Biden aveva rassicurato gli alleati: “America is back”. Ma è davvero così? Secondo gli italiani, Joe Biden è di sicuro un presidente più influente rispetto a un Donald Trump ormai in declino nel 2020 (il 17% giudica Biden il personaggio più influente della politica internazionale nel 2021, contro il 12% fatto registrare da Trump l’anno scorso).

Ma se confrontiamo il dato del primo anno di Biden con le preferenze espresse per Trump tra il 2017 e il 2019 (comprese tra il 27% e il 39%), è indubbio che gli italiani ritengano Biden nettamente meno influente rispetto al suo immediato predecessore.

     

L’ITALIA

6. Minacce per l'Italia: economia sempre alta, ma in calo

Anche quest’anno, per gli italiani le minacce “di casa nostra” riguardano prevalentemente la possibilità di una nuova crisi economica. Anche se in calo rispetto ai picchi del 2018-2020, le prospettive di una recessione vengono infatti selezionate come “minaccia più grave per l’Italia” dal 43% degli italiani.

Cala, ma solo leggermente, la pandemia globale (dal 22% al 19%), mentre raddoppia il numero delle persone che sceglie i cambiamenti climatici (dal 7% al 16%).

     

7. Italia più influente: “effetto” Draghi?

Il numero di italiani che ritiene che l’Italia sia “più influente” sulla scena internazionale rispetto allo scorso anno aumenta molto, passando dal 19% al 30%. Un dato ancora più significativo perché in controtendenza rispetto alla percezione di influenza che gli italiani hanno rispetto alle due superpotenze mondiali, Stati Uniti (in discesa dal 39% al 35%) e Cina (dal 58% al 45%), e alla stessa Unione europea (dal 34% al 26%).

Si tratta inoltre della prima volta da quando viene effettuata questa rilevazione che gli italiani giudicano “più influente” il proprio paese rispetto all’intera Unione europea.

     

8. Francia-Italia: effetto “Quirinale”?

Alla domanda su quale sia il più importante alleato dell’Italia in Europa, quest’anno gli italiani non hanno dubbi: per il 48% si tratta della Francia. È una quota più che doppia rispetto al 2020, e concretizza un ideale passaggio di testimone con la Germania (che viene ritenuta il più importante alleato dal 35% degli italiani, in discesa dal 50% dell’anno scorso).

Mentre nel 2020 è probabile che a “tirare la volata” per la Germania fosse stata l’approvazione definitiva del pacchetto Next Generation EU, quest’anno è invece possibile che a sostegno della buona opinione degli italiani nei confronti di Parigi ci sia la firma del “Trattato del Quirinale”, avvenuta lo scorso 26 novembre.

     

9. Russia e Cina: ci eravamo “tanto” amati...

Calano le opinioni degli italiani nei confronti di Russia e Cina. Se nel 2020 oltre un terzo degli italiani considerava Mosca (38%) e Pechino (36%) come alleati dell’Italia nel mondo, quest’anno la quota cala rispettivamente al 28% e al 23%.

Particolarmente interessante il caso della Cina, paese individuato come alleato dal 23% degli italiani e come avversario dal 31% di loro: è l’unico caso in cui un paese viene ritenuto più “avversario” che “alleato” (per la Russia prevalgono invece i “non saprei”, al 50%).

     

10. ... ma l’Europa non s’immischi (tra Usa e Cina)?

Malgrado aumenti la Cina sia sempre più vista come un avversario e una minaccia, nel caso in cui tra Washington e Pechino si arrivasse a una nuova “guerra fredda” quasi due italiani su tre (64%) ritengono che l’Europa non dovrebbe schierarsi. Da notare tuttavia che la quota di italiani che ritiene che l’Europa dovrebbe schierarsi con gli Stati Uniti (28%) è comunque più che tripla rispetto a quella che pensa che l’Europa dovrebbe schierarsi con la Cina (8%).

     

11. Gli sbarchi prima preoccupazione

Malgrado l’alto numero di crisi internazionali che potrebbero continuare a “spaventare il mondo” anche nel corso del 2022, gli italiani continuano a ritenere fonte di maggiore preoccupazione la possibilità di un aumento degli sbarchi sulle coste europee (44%).

Seguono diverse crisi internazionali, come quella al confine tra Polonia e Bielorussia (16%) e quella afghana (8%), ma anche tensioni che scorrono più sottotraccia come quelle tra Usa e Cina (15%) o l’incertezza sui negoziati sul nucleare iraniano (7%).

     


ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale 

Facebook
Twitter
LinkedIn
YouTube
Instagram

Via Clerici, 5 - 20121 Milano

ispi.segreteria@ispionline.it