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GERMANIA: INIZIA L’ERA SCHOLZ
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Olaf Scholz si insedia come
nono cancelliere della Germania dal dopoguerra: il suo governo ‘semaforo’ si
trova già ad affrontare sfide urgenti.
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Olaf Scholz, leader dei Socialdemocratici e
vincitore delle elezioni dello scorso settembre, si è insediato come nono
cancelliere della Repubblica federale tedesca dal secondo dopoguerra. “Sarà un nuovo inizio per il nostro paese, io farò di
tutto per riuscire”, ha detto il neocancelliere prendendo il testimone da
Angela Merkel, protagonista assoluta della politica tedesca (ed europea) che si
appresta a uscire di scena dopo 16 anni di governo. Il
Bundestag, il parlamento tedesco, ha eletto Scholz cancelliere con 395 voti
su 735. A 63 anni, il leader dei socialdemocratici diventa così
il quarto cancelliere dell’Spd dopo Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard
Schroeder. Si troverà alla guida di un esperimento politico inedito: la cosiddetta coalizione ‘Semaforo’, costituita da Spd, Verdi e Liberali, i
cui 16 ministri hanno prestato giuramento ieri diventando il primo governo
tedesco a includere tante donne quanti uomini. Riguardo all’emergenza pandemica ancora in corso, Scholz ha sottolineato che
“il passaggio di consegne avviene nel mezzo di una crisi non chiusa e questo
comporta costanza e comunanza”. Ma nonostante i messaggi di continuità non c'è
dubbio che la fine dell'era Merkel segni una svolta a Berlino e in Europa.
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Il governo di Olaf Scholz ha piani ambiziosi per combattere il cambiamento climatico, eliminando il carbone e spingendo
sulle energie rinnovabili, e dovrà preso concentrarsi sulle tensioni alla
frontiera tra Russia e Ucraina, ma la sua priorità iniziale sarà senza dubbio la pandemia di coronavirus. La Germania
si trova infatti nel pieno della quarta ondata di contagi. Le autorità
sanitarie hanno registrato altri 69.601 casi nelle ultime 24 ore e altri 527
decessi, il numero più alto dallo scorso inverno. A fronte di un tasso di vaccinazione molto più basso
rispetto ad altri paesi europei come Danimarca e Belgio, il nuovo cancelliere si
è detto favorevole ad introdurre la vaccinazione obbligatoria per tutti. Ma anche coloro che sono disposti a vaccinarsi
devono affrontare numerosi ostacoli: dalle lunghe code fuori dai centri di
vaccinazione alla carenza di dosi
vaccinali e personale medico. Un contesto generale in cui le tensioni sociali stanno aumentando: la scorsa
settimana manifestanti no vax e anti-lockdown hanno tenuto una fiaccolata
davanti alla casa del ministro della Sanità regionale della Sassonia. La protesta – rivendicata da alcune sigle
dell’ultradestra – ha generato molto clamore ed è stata condannata dai principali
partiti tedeschi.
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La seconda sfida che il governo si troverà ad affrontare riguarda
l’economia: se Scholz il mese scorso ha promesso la “più grande modernizzazione industriale
della Germania in più di 100 anni” e la sua coalizione sembra determinata a
investire miliardi per rendere più verde l’economia tedesca e aggiornarne le infrastrutture, il
quadro generale appare ben più cupo rispetto a quando l’Spd ha vinto le
elezioni in settembre. I dati più recenti mostrano un crollo degli ordini di fabbrica molto maggiore di quanto
previsto dagli analisti. L'industria è afflitta da carenze di materie prime
e prodotti come i microchip, che hanno portato a colli di bottiglia nelle
consegne e problemi di produzione nell'industria automobilistica. Nel
frattempo, l'inflazione ha toccato il
6%, il livello più alto dai primi anni Novanta. Gli esperti ora ritengono
che la Germania potrebbe impiegare più
tempo rispetto all'intera zona euro per tornare ai livelli di crescita
economica pre-pandemia. I gruppi imprenditoriali temono anche che le nuove
restrizioni sui non vaccinati, introdotte il mese scorso, possano scoraggiare i
consumi nel periodo prenatalizio.
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Un nuovo inizio per l'Ue?
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La
terza sfida riguarda la politica estera: nell’Unione Europea sta per aprirsi
una stagione di riflessioni profonde e la posizione di Berlino sarà
determinante per deciderne l’orientamento: si va dalla revisione del Patto
di stabilità, il dossier più scottante, alle politiche ambientali e
la transizione energetica, il
rapporto con gli Stati Uniti, le relazioni con Cina e Russia solo per citarne
alcuni. Di certo, al momento, c’è che il primo viaggio all’estero di Scholz come cancelliere sarà venerdì a Parigi e poi
Bruxelles. Lui e la leader dei Verdi Annalena Baerbock, neo-ministra degli Esteri, dovranno rispondere ai timori riguardo l’escalation militare della Russia al confine con l'Ucraina. Sebbene Mosca abbia negato
l’esistenza di piani per invadere il paese, Angela Merkel ha concordato con il
presidente degli Stati Uniti Joe Biden e i leader di Regno Unito, Francia e
Italia che in caso di aggressione avrebbero risposto con azioni “senza precedenti” nei confronti della Russia. Una misura
economica ovvia per colpire gli interessi di Mosca sarebbe quella di minacciare
il gasdotto russo Nord Stream 2 verso la
Germania, completato ma ancora in attesa di approvazione da parte del
regolatore energetico tedesco. Un provvedimento che il governo di Angela Merkel
è sempre riuscito ad evitare, condizionando in parte le scelte dell’Europa di
fronte alla crescente aggressività di Mosca, come di Pechino. Che il nuovo
governo intenda cambiare passo? Nel caso, oltre che per la Germania, il
governo Scholz segnerebbe un nuovo inizio anche per l’intera Ue.
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IL COMMENTO
di
Antonio Villafranca, Direttore della ricerca ISPI
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“Il governo
Scholz nasce sotto il segno della continuità rispetto al precedente. Così
avevano voluto gli elettori puntando sul Ministro delle finanze della
cancelliera Merkel. Questo non vuol dire che non ci sarà alcun cambio di passo.
In politica estera le posizioni su Russia e Cina saranno più nette e sul piano
sociale ci sarà spazio per un aumento del salario minimo e nuove abitazioni. Ma
il cambiamento maggiore riguarderà gli ingenti investimenti ‘verdi’ e nel
digitale. Per l’Italia sarà bene far perno sugli improcrastinabili investimenti
del governo tedesco per chiedere che gli investimenti ‘produttivi’ vengano
tolti dai vincoli europei alla spesa pubblica”.
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